Dopo il successo della rassegna dedicata a Martin Parr, CAMERA presenta, per la prima volta in Italia, la grande mostra Capolavori della fotografia moderna 1900-1940. La collezione Thomas Walther del Museum of Modern Art, New York: nelle sale del museo torinese, fino al 26 giugno 2022, sarà possibile gustarsi una prelibata selezione di 230 opere fotografiche della prima metà del XX secolo. In mostra capolavori assoluti della storia della fotografia realizzati dai grandi più grandi maestri dell’obiettivo, le cui immagini appaiono innovative e sorprendenti ancora oggi. Come i contemporanei Matisse, Picasso e Duchamp hanno saputo rivoluzionare linguaggi delle arti plastiche, così gli autori in mostra – ben 121 – hanno ridefinito i canoni della fotografia facendole assumere un ruolo assolutamente centrale nello sviluppo delle avanguardie di inizio secolo.

Il contesto storico è quello che vede la nascita di un forte fermento creativo, che prende avvio in Europa subito dopo la Prima Guerra Mondiale per arrivare poi negli Stati Uniti, che accolgono in misura sempre maggiore gli intellettuali in fuga dall’Europa delle dittature, arrivando a diventare negli anni Quaranta il principale centro di produzione artistica mondiale. Accanto ad immagini iconiche di fotografi americani come Stieglitz, Steichen, Strand, Walker Evans o Weston ed europei come Blossfeldt, Brassaï, Cartier-Bresson, Kertész e Sander, la collezione Walther valorizza il ruolo centrale delle donne nella prima fotografia moderna, con opere di Abbott, Breslauer, Cahun, Feininger, Florence Henri, Hoffmann, Jocobi, Lee Miller, Modotti, Krull, Moholy, Leni Riefenstahl e molte altre.

Oltre ai capolavori della fotografia del Bauhaus (Moholy-Nagy, Yamawaki), del costruttivismo (Lissitzky, Rodčenko, Klutsis), del surrealismo (Man Ray, Tabard, Ubac) si trovano anche le sperimentazioni futuriste di Bragaglia e le composizioni astratte di Veronesi, due fra gli italiani presenti in mostra insieme a Wulz e Modotti.

All’interno della collezione Thomas Walther si trovano fotografie realizzate grazie alle nuove possibilità offerte dagli sviluppi tecnici di questi anni, ma anche una molteplicità di sperimentazioni linguistiche realizzate attraverso diverse tecniche: collages, doppie esposizioni, immagini cameraless e fotomontaggi che raccontano una nuova libertà di intendere e usare la fotografia. È la particolarità di questi decenni a spingere il collezionista Thomas Walther a raccogliere, tra il 1977 e il 1997, le migliori opere fotografiche prodotte in questo periodo riunendole in una collezione unica al mondo, acquisita dal MoMA tra il 2001 e il 2017.

Accompagna l’esposizione il catalogo edito da Silvana Editoriale in associazione con the Museum of Modern Art, New York, che include un saggio critico di Sarah Hermanson Meister, brevi introduzioni alle sezioni della mostra e riproduzioni di opere presentate.