Indiscutibilmente, una donna indipendente e una carriera lunghissima. Nei primi Anni Sessanta, appena ventenne, Maria Vittoria Backhaus – uscita dall’Accademia di Brera, dove ha studiato Scenografia – inizia il suo percorso nel mondo del Reportage Fotografico per seguire il suo interesse per il mondo sociale, politico e culturale. È grazie all’incontro con Guido Vergani, grande giornalista e scrittore italiano, che il suo percorso prende la via delle fabbriche, degli incontri con gli operai, di un universo i cui risvolti e i cui movimenti riesce a seguire con fatica – «grandissima fatica» dice lei stessa – solo perché donna, una ragazza cui malvolentieri veniva concesso dalle redazioni di addentrarsi, soprattutto da sola, fra i meandri di un mondo tutto al maschile. Ma l’amore per la sua professione la spinge avanti.
Flavio Lucchini, storico creatore di Vogue Italia, Uomo Vogue e Casa Vogue, la vuole con sé alla Condè Nast: i primi passi in studio sono complicati – «non ci credevo molto, volevo fare la reporter, interessarmi dei movimenti e sommovimenti del sociale, avevo un’altra connotazione» – ma lei riesce a raccontare la Moda, la Cucina e il Design attraverso una rappresentazione scarna, pulita, nella quale gli elementi si incontrano, si intrecciano, si respingono. L’importante resta il racconto, non il glamour pur tanto ricercato dai magazine: restano famosi i suoi casting, le sue scelte anticonformiste che innescavano memorabili confronti con gli editor delle testate.
Il Festival – realizzato con il sostegno della Regione Marche – diventa quest’anno un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di quest’arte straordinaria: il Calendario è ricco di incontri, Workshop e Lectio Magistralis di grandi Maestri, di cui anticipiamo brevemente gli appuntamenti principali.