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    A spasso tra gli orsi polari

    Il fotografo russo Dmitry Kokh ha attraversato oltre 1200 miglia di natura incontaminata e sull'Isola di Kolyuchin si è imbattuto in un villaggio abbandonato che oggi è abitato da... orsi polari

    Viaggiare fa parte della natura umana, è un impulso irrefrenabile che coinvolge e fa crescere e allo stesso tempo fa in modo che le più svariate motivazioni si intersechino in una mappa esistenziale, con al centro la voglia di guardare oltre l’orizzonte conosciuto. Come scrisse Marcel Proust: «L’unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi.» La storia che stiamo per raccontarvi, fiabesca e visionaria, sembra nascere proprio dalle parole del celebre scrittore francese.

    © Dmitry Kokh

    Dmitry Kokh, fotografo russo di base a Mosca, nel settembre del 2021 decide di intraprendere un viaggio, una vera e propria spedizione artica, in Chukotka e nell’isola di Wrangel; dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 2004. Su di una barca a vela Kokh, insieme all’equipaggio, ha attraversato oltre 1200 miglia di natura incontaminata. Un giorno di brutto tempo il capitano decide di ripararsi nei pressi dell’Isola di Kolyuchin.

    © Dmitry Kokh

    Kolyuchin, piccola isola nel Mare dei Čukči, è famosa per la presenza di una stazione metereologica polare attiva durante l’epoca sovietica. Anche se la stazione e caduta in disuso nel 1992, è rimasto ancora in piedi il villaggio abbandonato; case abbandonate e trascurate la fanno da padrona. Quando vi approda l’equipaggio, Kokh nota subito qualcosa di strano, e grazie all’utilizzo di un binocolo scopre che questo villaggio, privo della presenza umana, è abitato da orsi polari che, perfettamente a loro agio, si aggirano nelle rovine indisturbati, e molto incuriositi dai visitatori, tanto che mettono il muso fuori dalle finestre, come si evince dalle immagini.

    © Dmitry Kokh

    Il fotografo racconta: «Era troppo pericoloso atterrare sull’isola quel giorno, così ho scattato delle foto da un drone dotato di eliche poco rumorose. Ho anche usato alcuni trucchi che mi hanno permesso di fotografare gli animali senza disturbarli.» Attraverso il progetto, e le fotografie, di Dmitry Kokh, comprendiamo quante realtà possibili meritano di essere messe in luce se soltanto iniziassimo a guardare il nostro mondo con occhi nuovi. Dmitry Kokh, attraverso i viaggi e la fotografia, cerca di creare dei veri e propri racconti visivi con l’obiettivo di sensibilizzare alla salvaguardia del mondo naturale.

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    Manuelaannamaria Accinno
    Laureata in Storia e critica dell’arte alll’Università Statale di Milano, amante dell’arte in tutte le sue forme, riserva un occhio speciale alla fotografia. Lavora con alcuni artisti contemporanei, scrivendo testi critici e curando esposizioni personali e collettive. Ha collaborato con Rolling Stone Italia e attualmente scrive per Black Camera.

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