Dopo un lungo e silenzioso distanziamento, dettato da pandemia e lockdown, riparte a Lodi il festival della fotografia etica. Dal 25 settembre al 24 ottobre, la città, attraverso l’obbiettivo fotografico, racconterà i grandi cambiamenti che stanno sconvolgendo il mondo. Il festival ospiterà 80 fotografi, provenienti da ogni angolo del pianeta, e proporrà 20 mostre dislocate in diverse sedi espositive; come un albero che mette radici nell’ambiente circostante, così il festival abbraccia, e coinvolge, l’intera comunità. Quest’anno il World Report Award, cuore del festival ospitato nello storico palazzo Barni, suddiviso in sei categorie: Master, Spotlight, Single Shot, Short Story, Student e Future Generations. Nicolò Filippo Rosso, fotografo documentarista italiano, ha vinto nelle categorie Master e Short Story, evento mai accaduto nella storia del Festival.

Exodus, il progetto vincitore della categoria Master, racconta la piaga della migrazione in America Latina. Per quattro anni, Nicolò Filippo Rosso ha percorse le rotte migratorie fotografando il viaggio che i migranti compivano dal Venezuela alla Colombia e dall’America Centrale al Messico fino agli Stati Uniti. Un lavoro estremamente intenso che, senza pietismo, narra di uomini diversi uniti da un destino comune; quello di muoversi costantemente senza mai fermarsi. La categoria Spotlight, vinta dal fotografo Polacco Jędrzej Nowicki con il progetto The Scars, ci racconta della grande protesta antigovernativa in Bielorussia. Le cicatrici fisiche immortalate dall’autore, come ci suggerisce il titolo, diventano metafora del dolore di un intero popolo.

La categoria Short Story è andata, ancora, a Nicolò Filippo Rosso. Con il progetto Consumed by Grief, l’autore ci racconta la storia dei cadaveri di 13 migranti che ritornarono nel loro villaggio originario in Guatemala. Questi uomini avevano deciso di migrare verso gli Stati Uniti, in Texas, per cambiare la loro vita e il loro destino. La sezione Single Shot, vinta dal fotografo belga Alain Schroeder, con la fotografia Saving Orangutans, mette in luce la piaga dell’estinzione dei primati in Indonesia, causata da una deforestazione incontrollata. Jana Mai, fotografa tedesca, con il suo lavoro The Descendants of the Wolves ha vinto la categoria Student. Il progetto racconta la vicenda dei gagauzi. I Gagauzi sono una piccolissima popolazione di origine turca, di fede cristiana ortodossa, che vive nella zona sud-orientale della Moldavia; in un lembo di terra chiamato, appunto, Gaguzia. Questa entità geografica indipendente venne riconosciuta, dalla Moldavia, solo nel 1994. Jana Mai, nel suo progetto fotografico, è riuscita a raccontare, e a rappresentare, quelli che sono i valori identitari di questa misteriosa popolazione. Infine l’italiano Davide Vita ha vinto la categoria Future Generations. Con il lavoro Bagnanti, abbiamo uno spaccato della gioventù che abita Palermo. Giovani ragazzi, cresciuti tra mafia e malavita, si raccontano davanti alla macchina fotografica con estrema naturalezza.

Il viaggio nel mondo continua nella sede ex Chiesa dell’Angelo, nello spazio approfondimento. Qui troviamo il lavoro di un grande maestro della fotografia americana, Eugene Richards, che ritorna a Lodi dopo dieci anni. Il lavoro esposto in questo spazio, simbolicamente e iconograficamente, rientra perfettamente nel genere del grande romanzo americano. Il progetto racconta le vicende, sociali e politiche, del Delta dell’Arkansas. Dal confronto tra scatti di 50 anni fa e fotografie recenti, il fotografo prende atto di come la storia, e il tempo non siano cambiati. La comunità afroamericana, oggi come allora, si trova ad affrontare le stesse problematiche; dimostrandoci che i valori di giustizia ed equità sociale, siano ancora lontani dall’essere compiuti.

Quest’anno la sezione Uno sguardo sul mondo, ospiatata nel cortile del Palazzo della Provincia, racconta, grazie alla collaborazione con Agence-France Press, le vicende attuali che hanno caratterizzato la storia contemporanea americana e la storia, complicata, della Siria. Una bella novità è rappresentata dallo spazio Outdoor, che coinvolge i giardini pubblici, con due racconti particolari: Ami Vitale con A Daring Giraffe Rescue, storia della salvezza di un gruppo di giraffe; e Pandemic Pigeons – A love story, di Jasper Doest. Il progetto narra la simpatica, e inusuale, storia d’amore nata tra due piccioni e la famiglia del fotografo durante la pandemia. Altro soprese attendono i visitatori. Una grandissima occasione per scoprire i grandi autori italiani, e non solo, della fotografia di reportage. Per rispettare le norme sull’assembramento, si suggerisce il più possibile l’uso della prenotazione tramite la biglietteria online, onde evitare code e situazioni di disagio. Le mostre a pagamento saranno accessibili per i visitatori in possesso di green pass.