Il Volta è il più grande lago artificiale del mondo situato nel cuore del Ghana. Questo bacino idrico è stato realizzato in seguito alla costruzione della diga Akosombo nei primi anni Sessanta del secolo scorso e rappresenta la più importante fonte di reddito per i villaggi che sorgono sulle sue sponde. Se da un lato questo lago sostiene l’economia del paese, dall’altro ha fomentato il fenomeno dello sfruttamento minorile. I bambini, più agili e scattanti degli adulti, vengono costretti ad immergersi ogni giorno per più di 20 metri sott’acqua per sciogliere le reti da pesca. Si stima che più di 1,23 milioni di bambini ghanesi siano coinvolti in lavori pericolosi, e circa 50.000 di questi sono impiegati nella pesca.

Jeremy Snell, fotografo e direttore della fotografia di New York – ma originario delle Hawaii –, ha deciso di documentare la vita attorno a questo lago artificiale. Per il suo ultimo lavoro, Boys of Volta, ha scattato una serie di fotografie che hanno per soggetto i bambini del posto. Jeremy ha visitato il lago per la prima volta insieme alla ONG International Justice Mission, realizzando per loro una campagna di sensibilizzazione contro il traffico minorile.

Nella serie Boys of Volta, il lago e i bambini si fondono fino a diventare un’unica entità. I ragazzi, sommersi o coperti solo dalla rete di pesca, ci offrono un’espressione profonda e pensierosa. In ogni scatto l’orizzonte incombe sulla scena, generando un senso di vastità che si scontra con l’intimità dei ritratti. Tutte le fotografie sono pervase da un senso di tranquillità che cela però una tensione latente, una specie di quiete-inquietante, un gioco percettivo che è stato possibile grazie all’utilizzo dell’illuminazione artificiale. Le ombre e le luci, sapientemente sfruttate da Jeremy Snell, ci raccontano di una bellezza tanto sorprendente quanto dolorosa.

Il 10% dei profitti delle vendite del libro andrà alla International Justice Mission, la ONG che collabora con il sistema giudiziario penale del Ghana per garantire che le forze dell’ordine e i pubblici ministeri possano creare condizioni di vita migliori per questi bambini.