Nella vita dell’uomo, i ricordi e la nostalgia compongono un intreccio indissolubile, forgiando la sua identità e plasmando la sua esistenza. I ricordi, come frammenti preziosi di un puzzle, si presentano come tasselli di un passato che non può essere cancellato o dimenticato. Ma c’è un sentimento che accompagna spesso i ricordi: la nostalgia. Questa sensazione dà vita a quella dolce malinconia che affiora nel cuore di fronte a ciò che non è più presente. La nostalgia è un richiamo delle emozioni, una mancanza che si nutre di ricordi per rendere vivi i frammenti di un tempo irripetibile. È un sentimento che si presenta a noi come una malinconica melodia che riempie la nostra mente e il nostro cuore. È un desiderio struggente di qualcosa che è stato, una connessione con ciò che non esiste più. Nostalgia deriva dal greco “nostos” e “algos”, il dolore di tornare a casa. È un’ombra che ci segue ovunque andiamo, ricordandoci delle esperienze perdute e delle emozioni ormai sfumate. Essa mette in risalto la nostra vulnerabilità, la nostra incapacità di trattenere le sensazioni che danno significato alla nostra esistenza. Attraverso essa l’uomo si confronta con la fluidità del tempo, con la fugacità degli istanti che, una volta vissuti, diventano un riflesso lontano. Rimpiange ciò che è stato, forse idealizzando quegli istanti passati, ma consapevole che non possono essere ripetuti. La nostalgia è come un abbraccio al passato, a quel che non sarà mai più, ma che continua a far parte di sé.

Finalmente posso andare è un progetto fotografico, estremamente intimo, realizzato da Cinzia Laliscia, che affronta il tema della perdita delle persone care. Attraverso le sue immagini Cinzia offre una prospettiva personale sull’immensa vastità del ricordo. Da un punto di vista etimologico, la parola “ricordo” deriva dal latino “recordor”, dal latino: re- indietro cor cuore. Richiamare in cuore, nel senso di richiamare alla propria memoria, in quanto il cuore era considerato la sede della memoria. Questa connessione tra il pensiero e l’emozione è fondamentale per comprendere l’obiettivo di Cinzia nel progetto “Finalmente posso andare”. Attraverso le sue fotografie, l’artista mira a far luce sulla necessità di riflettere e ricordare coloro che ci hanno lasciato.

In questo progetto fotografico, Cinzia esplora diversi aspetti della perdita e del ricordo. Le sue immagini sono profonde e suggestive, catturando la complessità delle emozioni che accompagnano il processo di lutto. Attraverso l’uso della luce, del colore e della composizione, l’artista crea un ambiente intimo che invita lo spettatore a immergersi nella propria esperienza personale di perdita. Una delle caratteristiche più evidenti, e a mio avviso potenti, di questo progetto è l’incapacità delle immagini di catturare completamente la realtà del ricordo. Le fotografie possono solo suggerire, evocando emozioni e ricordi, ma alla fine sono solo un frammento della storia. L’artista mi racconta: «Finalmente posso andare è un diario intimo e un flusso di coscienza che racconta la mia convivenza con la perdita di nonna e zia. Era il 2020 e l’Italia stava vivendo il primo lockdown a causa del Covid-19. Il virus non ha avuto nulla a che vedere con la loro morte, ma è diventato l’ostacolo tra me e la mia famiglia. Le ho perse, ma è come se non avessi potuto elaborare cosa stesse succedendo. Ero chiusa in casa insieme a suo fratello e due importanti parti di noi se ne erano appena andate: in quel momento tutto sembrava surreale. D’istinto, ho sentito l’esigenza di cercare un modo per elaborare il vuoto che sentivo. Ho iniziato a scavare nel mio archivio fotografico ed è allora che è nato questo racconto. Col tempo, ho capito che inconsciamente, stavo solo cercando di dare loro l’addio che tutti meritiamo.»

Cinzia Laliscia (1999) è una giovane fotografa intimista nata in Italia. I suoi racconti visivi nascono da temi quali la nostalgia, l’atemporalità, l’inconscio e il rapporto tra uomo e natura. L’atto di creare immagini e storie la aiuta a parlare di sue esperienze familiari e suoi ricordi. Nel 2020, ha avuto la sua prima pubblicazione nel libro collettivo Encourage edito da Canon durante il Visa Pour l’Image Festival di Perpignan e, a seguire, il suo lavoro è stato incluso nei libri collettivi AND 2022 edito da Then there was us e in Wildness flavour edito da Yogurt Editions. Nel 2021 si è laureata con lode in Arti Visive presso l’Istituto Europeo di Design di Roma. Il suo lavoro Finalmente posso andare, pubblicato nel 2022, è stato esposto in Festival e mostre in Italia, Spagna, Belgio e Grecia. Tra questi il PhotoVogue Festival, l’InCadaqués International Photo Festival, il Liquida PhotoFestival e la mostra New Talents 2022 curata da PEP. È stata menzionata sul Guardian, Vogue, Vanity Fair, Photo Vogue, Exibart, Artribune, Nowhere Diary e il suo lavoro è stato pubblicato su Perimetro, Der Greif e PhMuseum.