Paul Guilmoth in At night gardens grow (Stanley/Barker, 2021) racconta di una storia privata, del suo rapporto con Trula, del suo stare sdraiata nel suo giardino per ore, poco prima che morisse, solo per vedere crescere la natura attorno a lei, ma è anche la rappresentazione di un viaggio interiore, identitario, che attinge dalle figure oniriche e sfocate che animano l’animo di Guilmoth. Ne abbiamo parlato con l’autore.

Dedichi il libro a Trula Drinkard-Goolsby, scomparsa il 17 luglio 2021. Chi era per te e come ha influenzato la realizzazione di At night gardens grow?
Trula è un fantasma in questo libro. Compare, anche piuttosto oscurata, in sole due fotografie, anche se ero con lei quasi tutti i giorni durante la realizzazione di questo lavoro, visto che ero la persona che se ne prendeva cura. Stavo con lei durante il giorno e poi facevo fotografie quando tornavo a casa, se ne avevo l’energia. Stare con lei durante il suo ultimo anno, i suoi ultimi giorni, durante la sua morte ha inevitabilmente influenzato le fotografie che stavo facendo, le cose che stavo cercando. Sento la sua presenza in tutto il libro.
Le immagini del tuo libro sembrano venire a galla da una dimensione inconscia, da una realtà parallela, non semplicemente onirica. È la notte che la genera o è la tua storia, il tuo sguardo?
Non ne sono del tutto sicuro. Direi che la notte ha mistero e può far apparire le cose nel modo che descrivi sopra. Spesso cerco di fotografare le cose in un modo tale che spoglia il tempo e il luogo. Se sto fotografando un paesaggio che vedo ogni giorno, voglio che appaia totalmente nuovo, irriconoscibile, se sono fortunato. Mi piace guardare le cose, le persone, i luoghi un paio di volte prima di tentare effettivamente di fare una fotografia.

Per la componente fantasmatica, onirica, latente dell’immagine, ci sono delle fotografie del tuo lavoro, alcune più di altre, che hanno delle forti attinenze con gli inizi della fotografia del XIX secolo, con Julia Margareth Cameron e Lewis Carrol per esempio…
Amo molto la prima fotografia pittorialista per le sue qualità atmosferiche e ideali: lasciare che la bellezza sia una priorità piuttosto che aderire a qualche idea di verità documentaria. Una bellezza visiva, spesso a livello superficiale, viene prima di tutto ciò che faccio. Poi penso a come il significato possa essere esteso più in profondità per raccontare una storia o per relazionarsi con altre persone. Per me una fotografia deve funzionare su entrambi i livelli.

Altre immagini invece richiamano a tratti il lirismo con cui Ansel Adams ha interpretato la natura della prima metà del XX secolo, la sua maestosità e il suo pathos, però poi il tuo sguardo si focalizza anche sui dettagli microscopici della natura, come i particolari di ragnatele, fiori, rocce o gli animali che la abitano. Come il tuo sguardo ha saputo creare questo movimento sulla natura?
Passo così tanto tempo a guardare i piccoli dettagli della natura. Vado a fare una passeggiata nei boschi ogni notte, spesso senza la mia macchina fotografica, e guardo i piccoli dettagli del paesaggio. Posso guardare gli insetti sfiorare la superficie della palude alla fine della mia strada per ore. Ieri sera ho trovato una strana cosa dall’aspetto di lumaca che galleggiava sull’acqua. Pensavo effettivamente fosse una lumaca morta, ma dopo pochi minuti ha iniziato a distendere il suo corpo e nuotare molto lentamente. Ero travolto. C’erano delle uova sul lato inferiore. Per alcune cose non è traducibile in una fotografia l’effetto che fanno quando ti siedi in silenzio a guardarle. È una cosa molto curativa.

Se il tuo racconto visivo fosse un romanzo come inizierebbe?
Un ragno che tesse lentamente la sua tela in una fresca notte di maggio. Al mattino ci sono i resti fumanti di una casa incendiata che si trovava sul bordo del fiume, a monte di dove un bambino viene battezzato.
AT NIGHT GARDENS GROW
– Paul Guilmoth
Stanley/Barker, 2021
124 pagine
Copertina rigida
25×22 cm
Inglese
£ 40,00 / circa € 47
At Night Gardens Grow — STANLEY/BARKER