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    Il ritorno di FotoLeggendo

    Il desiderio di riavere un festival fotografico a Roma è stato esaudito. FotoLeggendo quest’anno, per i suoi vent’anni, ha riaperto i battenti animando nuovamente la sede di Officine Fotografiche con mostre ed eventi

    Il desiderio di riavere un festival che ha dato molto alla città di Roma è stato esaudito. FotoLeggendo quest’anno, per i suoi vent’anni, ha riaperto i battenti animando nuovamente la sede di Officine Fotografiche con le mostre di Lorenzo Castore, Stephanie Gengotti, Gabriele Cecconi, le video installazioni di Stefano De Luigi e di Paolo Pellegrin, i lavori dei corsisti di alta formazione Matteo Capone, Enrica De Nicola e Caterina Lorenzetti, oltre all’esposizione dei libri del premo Paris Photo-Aperture Foundation Photobook Awards e molto altro ancora.

    Glitter Blues © Lorenzo Castore

    Fucina di socialità, di formazione fotografica e di programmazione culturale Officine Fotografie restituisce alla città un momento di confronto e di fruizione di cultura fotografica ad alto livello. Con il calore che l’ha contraddistinta da sempre e l’impegno sincero e appassionato la banda di Emilio D’Itri tesse insieme un festival vario e spettacolare, a partire dalla mostra di Lorenzo Castore, Glitter Blues. Fotografo intenso e viscerale, Lorenzo Castore ha abituato il suo pubblico a lavori che vanno a scavare nelle profondità dell’uomo e di sé stesso. C’è sempre qualcosa di Lorenzo, di molto personale, nei suoi lavori, sia dal punto di vista tematico, sia nel modo in cui tramite il suo bianco e nero altamente contrastato riesce a rendere il viaggio che sta compiendo dentro a sé stesso usando la fotografia come medium espressivo. I progetti di Lorenzo parlano di rapporti umani, di legami, di vite spesso dimenticate e lasciate ai margini. Lui entra in questi mondi, nei mondi altrui, e li rende propri, tramite la vicinanza fisica e umana e tramite uno sguardo fotografico che scava emozionalmente senza mai giudicare. Glitter Blues è una storia ambientata a Catania, è la storia di Franchina, Cioccolatina, Lulù, Ramona, Brigida, Ornella, Monica la Vichinga, Fiorella, Rosa, Ambra e Graziella, travestiti siciliani che vivono e lavorano nel quartiere San Berillo, da sempre il quartiere a luci rosse della città. Lorenzo scopre il loro mondo, “la loro casa a cielo aperto”, nel 2004, un po’ per caso e da allora ne rimane affascinato. Inizia a fotografarle, però, solo in seconda battuta, dopo aver imparato a conoscere loro e il loro mondo. Il suo sguardo, infatti, non è voyeuristico ma immerso, insieme a loro, nelle profondità della sofferenza identitaria, nelle miserie e negli umori che animavano le loro vite e le vie di San Berillo. Per trasmettere la viscosità e la magmaticità del suo linguaggio e della storia stessa Lorenzo si serve, nell’esposizione a Officine Fotografiche, di un allestimento asfissiante, volutamente compresso in sè stesso, dove non esiste via di fuga tra un’immagine e un’altra, dove l’intera dimensione visiva è il risultato di stratificazioni e tutto sembra sgorgare dalle viscere della terra o più semplicemente dalle viscere della vita.

    Circus Love © Stephanie Gengotti

    Sempre di immersione nella vita altrui tratta il lavoro di Stephanie Gengotti, Circus Love. Stephanie, infatti, racconta la vita di sei famiglie del nouveau cirque. Girando per l’Europa la fotografa si rende cantastorie, con delicatezza e ricerca estetica, dei rapporti umani e del senso della famiglia all’interno di piccoli circhi itineranti. Con grande controllo della composizione visiva Stephanie orchestra le storie che racconta, ne studia i dettagli insieme ai soggetti, cerca insieme a loro l’immagine che sta dietro ai loro sentimenti, alle loro emozioni, al loro modo di vivere. Pur essendo “inscenate” le immagini di Circus Love risultano veritiere e sincere, perché quello che immortala Stephanie non è tanto ciò che compare sulla carta fotografica ma è un sentimento, l’impalpabile sentimento della condivisione e dell’amore pieno, gioioso e colorato. 
Gabriele Cecconi con Kuwait Soul documenta, quasi fosse un luogo di finzione, uno dei paesi più piccoli e ricchi al mondo, il Kuwait. Palcoscenico di contraddizioni e politiche non propriamente favorevoli alla vita umana la visione del Kuwait di Cecconi si connota di ambientazioni distopiche e surreali, tra l’artificialità cinematografica e la vividezza di un sogno ad occhi aperti.

    Borderline © Paolo Pellegrin

    Inclusi nella programmazione di questa edizione di FotoLeggendo altri due nomi importanti per il mondo della fotografia: Paolo Pellegrin e Stefano De Luigi. Entrambi espongono i loro progetti, Borderlines e Pornoland Redux, come video installazioni. Il lavoro di Pellegrin racconta del viaggio che il fotografo della Magnum ha fatto lungo la frontiera tra il Messico e gli Stati Uniti e nei sobborghi di Rochester, Miami e Milwaukee, documentando le tensioni e i conflitti che segnano l’America contemporanea. Pellegrin – al seguito delle pattuglie di confine, della polizia locale e lavorando a stretto contatto con le comunità del luogo – ha dato alla luce una documentazione che coglie le contraddizioni e la violenza che serpeggia oggi in America.

    Pornoland Redux © Stefano De Luigi

    Stefano De Luigi, invece, con Pornoland Redux ritorna, a distanza di vent’anni, a mostrarci il dietro le quinte dei set a luci rosse e lo fa con una nuova versione del lavoro, includendo molte immagini inedite. L’industria pornografica viene radiografata da De Luigi, non in maniera convenzionale, non documentando le perfomance sessuali degli attori o eccitanti dettagli filmici, ma raccontando del quotidiano, di quando su quel set non succedeva nulla di stravolgente né di artificialmente eccitante. Molti tempi morti, molti momenti di pausa lavorativa, in cui l’eroticità del film appariva solo come uno sterile contenitore animato da oggetti simbolici dell’eros più estremo.

    Tracce di resilienza © Matteo Capone

    La comunità fotografica e non ringrazia Officine Fotografiche per essersi avventurati nuovamente nella programmazione di un festival che mancava molto a tutti e non solo per la pandemia, per la voglia di tornare a condividere eventi e vicinanza fisica, ma perché culturalmente fa bene alla città e alla cittadinanza poter vedere che ancora qualcosa può essere fatto e viene fatto.

    FOTOLEGGENDO 2022
, XV edizione, 
fino al 20 luglio
    Officine Fotografiche
    via Giuseppe Libetta 1, Roma
    SITO WEB

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