La Cina è un paese vastissimo, con radici plurimillenarie nella storia e, per certi aspetti, ancora sconosciuto nella sua totale complessità. La mostra Henri Cartier-Bresson. Cina 1948-49-1958, ospitata nelle sale del Mudec, visibile fino al 3 luglio 2022 e curata da Michele Fritzot, Ying Lung Su in collaborazione con la Fondation Henri Cartier-Bresson, racconta i due momenti fondamentali della storia cinese: il Kuomintang (1948-1949) e il “Grande balzo in avanti” di Mao Tse-tung (1958).

Attimi decisivi che sono stati fotografati, e raccontati, dal grande maestro Henri Cartier Bresson. Nel 1948 Life affida al maestro un reportage su Pechino prima dell’arrivo di Mao. Il soggiorno, da due mesi previsti, durerà 10 mesi. 10 mesi nei quali Henri Cartier-Bresson avrà la possibilità di documentare la storia mentre si compie, le sue tracce e le sue speranze.

L’obiettivo del fotografico non si concentrano solo sul passaggio epocale, ma anche e soprattutto sugli effetti negativi della grande rivoluzione: sfruttamento del lavoro, eccessivo controllo militare e propaganda incessante. Luci e ombre della storia che si ritrovano nel suo bianco e nero mai leggero e mai banale.

Una grande mostra che raccoglie oltre 100 stampe originali affiancate a pubblicazioni e riviste d’epoca, documenti e lettere provenienti direttamente dall’archivio del fotoreporter francese.