Archiviata, almeno per il momento, la pandemia, il 2023 si prospetta ricco di eventi culturali. Gallerie, musei e fondazioni, in Italia e all’estero, stanno organizzando un anno ricchissimo di mostre dedicate ai protagonisti del mondo della fotografia. Il MASI di Lugano, una delle realtà museali più interessanti della Svizzera, apre la stagione espositiva con una mostra personale dedicata al grandissimo fotografo Werner Bischof (Zurigo, 1916 – Trujillo, Perù, 1954), intitolata Unseen Colour e curata da Ludovica Introini e Francesca Bernasconi con Marco Bischof.
Per mezzo di circa 100 stampe a colori digitali, che vanno dal 1939 agli anni Cinquanta, viene analizzata, e studiata, per la prima volta tutto il lavoro a colore del maestro svizzero, inserito a pieno titolo fra i grandi nomi della fotografia del Novecento. Dopo aver iniziato con successo la carriera nell’ambito della moda e della pubblicità, ben presto si renderà conto di voler proseguire la sua ricerca artistica su altri temi. Con lo scoppio della seconda guerra il suo occhio, meccanico e naturale, sara interessato alla documentazione dell’avvenire storico, concentrandosi maggiormente sui luoghi e sulle persone; quest’ultime caratterizzano costantemente il suo lavoro, volto a raccontare la storia non attraverso il momento sensazionalistico, ma come elemento, spesso imprevedibile, che agisce sull’uomo e sul suo destino. All’apice della sua carriera, nel 1949, l’agenzia Magnum lo invita a far parte della sua “squadra”. La curiosità, e il desiderio di conoscenza dell’altro, lo portarono in giro per il mondo realizzando alcuni dei reportage più iconici della storia della fotografia. Morì giovanissimo, a 38 anni, in un incidente automobilistico sulle Ande peruviane.
Il percorso espositivo diventa un viaggio attraverso i mondi visitati e vissuti da Bischof e copre tutta la parabola della sua carriera. La mostra si arricchisce attraverso l’alternanza di immagini a colori ottenute dall’utilizzo di una macchina fotografica Rolleiflex, dai particolari negativi quadrati, e di una Leica, dai classici rullini da 35 mm. L’esplosione del colore si apprezza soprattutto in un gruppo di opere scattate con la Devin Tri-Color Camera, che garantiva una resa cromatica di altissima qualità e definizione. Le immagini scattate da Bischof con questa macchina sono presentate al pubblico per la prima volta. Una mostra assolutamente da non perdere.
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