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    La metafisica del Bianco e Nero nelle fotografie di Oszvald Noell

    Negli scatti dell’artista ungherese, il corpo umano occupa lo spazio che lo ospita come forma archetipica, nella sua rappresentazione più stratta, governato da una geometria assoluta che si muove incessantemente dal tutto al vuoto

    I colori, nella loro infinita varietà, sono quegli elementi che aiutano i nostri sensi a comprendere la realtà. Che noi percepiamo i colori attraverso la vita è incontestabile, ma essi manifestano anche delle capacità che esulano dalle funzioni meramente percettive, ma svolgono un compito importante a livello estetico/sensibile, venendo percepiti anche a livello mentale. Il linguaggio dei colori si trasforma in linguaggio allegorico, carico di evocazioni che non provengono soltanto da un approccio razionale. La cromia, quindi, si configura come struttura comunicativa della natura, con il quale si può entrare in simbiosi con essa.

    untitled#1 © Oszvald Noell

    L’esplicitazione dei colori, e della loro simbologia, non è uguale universalmente: i valori, i simboli, e leggende legati ad essi variano da culture a culture. Per esempio, nell’antico Egitto si usava lo stesso termine per indicare colore ed essere. Mentre in Oriente, e anche in Occidente, i colori, oltre che a descrivere la natura, svelano dualità dell’essere umano espressa con il bianco e nero. Bianco e nero, eliminano l’eccesso dei colori, si identificano come strumento per l’esplorazione de sé.

    untitled#6 © Oszvald Noell

    La fotografa ungherese Oszvald Noell, classe 1990, pur preferendo la definizione di artista visiva, utilizza la fotografia in bianco e nero per indagare la dualità profonda dell’essere umano. Negli scatti dell’artista ungherese, il corpo umano occupa lo spazio che lo ospita come forma archetipica, nella sua rappresentazione più stratta, governato da una geometria assoluta che si muove incessantemente dal tutto al vuoto. Le immagini, che pure possono rientrare nella categoria dell’autoritratto, sono indicate dall’artista stessa come: “riflessi di chi sono”. La calma apparente, il silenzio suggerito, suggeriscono in realtà una personalità, e un mondo interiore, più complesso e articolato di quello mostrato.

    untitled#10 © Oszvald Noell

    Purezza di linee, forme, connubio tra paesaggio e uomo si uniscono in un equilibrio metafisico carico di ricordi ancestrali. Così Oszvald Noell racconta la sua ricerca artistica:
    «Quello che cerco di ottenere è di creare dei concetti utilizzando il corpo umano come base, senza però renderlo il fulcro dell’immagine. Il risultato è un’immagine fissa costruita intorno a una persona, ma tutte le parti dell’insieme hanno la stessa importanza. Riduco le mie immagini al contenuto, alla composizione e alla forma perché questo approccio minimalista mi permette di dare la stessa enfasi all’idea che sta alla base dell’opera d’arte e alla totalità dell’immagine. Raffigurare un senso di calma con immagini costruite sulla base di forme geometriche è un tema ricorrente del mio lavoro».

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    Manuelaannamaria Accinno
    Laureata in Storia e critica dell’arte alll’Università Statale di Milano, amante dell’arte in tutte le sue forme, riserva un occhio speciale alla fotografia. Lavora con alcuni artisti contemporanei, scrivendo testi critici e curando esposizioni personali e collettive. Ha collaborato con Rolling Stone Italia e attualmente scrive per Black Camera.

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