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    L’abito emotivo

    All’interno di un tessuto sociale moralmente impulsivo, che da tempo struttura il valore del singolo individuo in funzione della mera apparenza esteriore, l’intervento artistico si rivela cruciale nel risanare il divario cognitivo tra interiorità e percezione convenzionale.

    Philip,2016 © Loredana Nemes | Pinstripe, 2016

    Effettivamente, nonostante gli sforzi contemporanei di sdoganamento stereotipico, il ruolo dell’abbigliamento esercita ancora una prepotente funzione dogmatica sul nostro inconscio. Sicché, statisticamente, ad ogni capo di abbigliamento resta tutt’ora collegata una professione, un inquadramento economico, addirittura un’identificazione classista.
    In netta risposta a questo andamento sentenziante Loredana Nemes intende mostrarci una via di fuga iconografica dall’approvazione collettiva.

    Jüergen,2016 © Loredana Nemes | Pinstripe, 2016

    La sua ricerca si concentra sull’austera figura del banchiere: l’uomo tradizionalmente potente, impeccabile essenza della virilità capitalista. Di fatto, alle porte del distretto finanziario di Francoforte, l’autrice tedesca porta alla luce un’umanità nascosta sotto secoli di polverosa oppressione istituzionale. Mediante una raffinata atmosfera monocromatica, a tratti scultorea, Loredana chiede ai suoi soggetti di reinterpretare gli elementi tipici del power suit. Giacche sartoriali, cravatte e camice solennemente ingombranti vengono qui impiegate come specchio dell’animo umano. L’operato dell’artista implica quindi una strategia di corruzione fotografica che sfrutta l’atteggiamento ludico per coinvolgere le coscienze di dirigenti e alti funzionari in un processo alle intenzioni estetiche. Ecco che pose liricamente formali, corroborate da ironici stravolgimenti nelle modalità d’indossare un indumento, fanno a brandelli l’originaria integrità del maschio prevaricatore sottolineandone una sensibilità oniricamente naïf.

    Udo,2016 © Loredana Nemes | Pinstripe, 2016

    Il progetto Pinstripe (2016) elabora il significato dello stesso termine anglosassone, utilizzato per fare riferimento all’abito gessato, in funzione di un’allegoria semantica; per cui esso può essere interpretato arbitrariamente come ingessatura fenomenica. Gli uomini ritratti da Loredana Nemes riversano sull’osservatore un radicato bisogno di tenerezza. I loro gesti, tanto delicati quanto apertamente viscerali, descrivono la drammatizzazione fanciullesca di un’emotività lungamente rifiutata. Ciascuno di loro implora di essere smascherato per riuscire finalmente a misurarsi con la propria natura.

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