Non è più una novità: la pandemia di Coronavirus ha colto un po’ tutti di sorpresa, soprattutto il mondo dell’arte che fa fatica a riprendersi. Mentre viviamo con preoccupazione le continue ondate del contagio, il settore artistico subisce danni costanti a causa delle ripetute cancellazioni e rinvii di fiere e mostre. Ma non tutte: a Torino, dal 27 al 30 maggio 2021, si terrà la seconda edizione di The Phair, la fiera che parla di e con le immagini. La manifestazione, dedicata non solo ai fotografi, ma in generale agli artisti che utilizzano la fotografia come mezzo espressivo, sarà una grande occasione di incontro per le gallerie d’arte e il pubblico nazionale e internazionale.
Il termine The Phair è un neologismo ma anche un manifesto, una sintesi di Photography e Fair, un evento per la fotografia e l’immagine nella sua più ampia accezione. La fiera si svolgerà nello spazio del Padiglione 3 di Torino Esposizioni, l’ex centro fieristico di Torino Esposizioni progettato da Ettore Sottsass senior nel 1938 con la collaborazione di Pier Luigi Nervi, che ha ospitato per oltre mezzo secolo i più importanti eventi nazionali e internazionali di Torino. Inserito dalla Getty Foundation fra i capolavori dell’architettura mondiale del XX secolo, è rimasto inutilizzato per anni. Il padiglione 3, disegnato da Pier Luigi Nervi nel 1950, è costituito da una bellissima volta a vela nervata, poggiante su quattro arcate inclinate: un’area di quattromila metri quadrati ospiterà cinquanta gallerie d’arte contemporanea italiane e straniere. Uno spazio che torna in vita attraverso un ricchissimo programma culturale.
«La città, alla fine di maggio, si vestirà di un nuovo abito tutto a colori, per una settimana legata all’immagine: musei, gallerie, fondazioni, spazi pubblici e privati, faranno vivere la città di una nuova e più brillante luce» – dice Roberto Casiraghi, ideatore con Paola Rampini della fiera – «L’arte contemporanea, come tutto il Paese, ha bisogno di ripartire e dobbiamo farlo insieme, ciascuno con il proprio ruolo».