Non ci sono ricordi di famiglia o istantanee di memorie estive nelle immagini di Italian Summer, ma forme geometriche umane riprese dall’alto che ci raccontano un contesto sociale ben preciso. Nel panorama contemporaneo si sta perdendo il concetto di identità individuale e le classi sociali sono sempre meno definite, in un mondo pieno di incertezze, paure e forte precarietà lavorativa. La ricerca di Jacopo Di Cera si muove in questa direzione, con un’indagine che propone una lettura critica sull’Italia e sulla sua evoluzione sociale.

Le fotografie, scattate con l’aiuto tecnologico di un drone, trasformano le figure umane in piccoli tasselli di un mosaico, come a rappresentare la coralità della società contemporanea sotto forma di ritratto complessivo. L’estate sulle spiagge ha due volti profondamente diversi: quello ordinato dei lidi in cui ombrelloni e lettini si ripetono in serie e quello disomogeneo delle spiagge libere, dove la composizione è disordinata ma allo stesso tempo libera e leggera.

Il progetto tende a portare l’attenzione – attraverso un punto di vista a volo d’uccello – anche sulla sfera paesaggistica, in particolare sulla grande diversità territoriale italiana e su una evidente sensazione di precarietà urbanistica, elementi spesso presenti nelle immagini e che restituiscono un’idea di contaminazione con la natura armoniosa dell’ambiente costiero.

Il lavoro di Jacopo Di Cera è una testimonianza libera da ogni giudizio o presa di posizione, si tratta semplicemente di un progetto che cerca di documentare lo stato sociale italiano da questo particolare punto di vista.
Italian Summer sarà esposto al MIA Photo Fair di Milano dal 10 al 13 settembre e ad Arte in Nuvola a Roma, con data ancora da decidersi a causa dell’emergenza coronavirus.