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    L’eternità di Antonio Canova nelle fotografie di Fabio Zonta

    In occasione del bicentenario della morte dello scultore, arriva la sua grande celebrazione al Museo Correr con una mostra realizzata dalla Fondazione Musei Civici di Venezia e visitabile fino al 5 febbraio

    Antonio Canova, uno dei più grandi rappresentanti dell’arte neoclassica, ha fatto della scultura la chiave di lettura privilegiata del suo tempo. Con Venezia nel cuore, nel corso della sua carriera, realizza capolavori straordinari dalla bellezza senza tempo; antico e moderno si fondono per aprirsi ad una nuova sensibilità.

    Fabio Zonta, Venere e Adone. A.Canova. Museo Gipsoteca A.Canova Possagno

    In occasione del bicentenario della morte, lo scultore è doverosamente celebrato al Correr con una mostra realizzata dalla FONDAZIONE MUSEI CIVICI DI VENEZIA e visitabile fino al 5 febbraio, nuovamente con il sostegno di VENICE International Foundation, curata da Andrea Bellieni e Camilla Grimaldi: la scultura di Canova riletta e interpretata dal fotografo contemporaneo Fabio Zonta. Nelle immagini del fotografo, provenienti da collezioni pubbliche e private, le opere del grande scultore, isolate nella loro bellezza eterna, assumono una nuova dimensione. L’arte fotografica, come sua natura, utilizzando l’alfabeto del visibile estrapola dalle immagini un senso più profondo, con lo scopo di creare meatore e simboli per stimolare molteplici letture.

    Fabio Zonta, Paride- marmo. A.Canova. Museo Civico. Asolo

    «Venezia, per il tramite dei Musei Civici, omaggia il Canova, un artista che la nostra città accolse quando aveva appena 9 anni e che divenne, per lui, il luogo dove non solo riuscì a trovare terreno fertile per la realizzazione delle sue prime importanti e famose opere, ma anche il luogo dove tornare a concludere la sua esistenza terrena e morire proprio il 13 ottobre del 1822. Celebrarlo nel bicentenario dalla morte significa onorare lo spirito della nostra terra e quella capacità di saper guardare oltre, di saper innovare, di saper mettersi in gioco tipica di un popolo che trovava nella Repubblica Serenissima le condizioni per potersi esprimere e potersi misurare» afferma il Sindaco Luigi Brugnaro.

    Fabio Zonta. Maddalena – A.Canova. Museo degli Eremitani – Padova

    Fabio Zonta (1958) collabora con importanti istituzioni museali e riviste specialistiche. Ha iniziato la sua carriera giovanissimo, a Milano nel 1977 nell’agenzia Publifoto, lavorando con alcuni dei più noti fotografi internazionali dell’epoca. Dopo molti anni di collaborazioni con importanti riviste di architettura e design e alcuni significativi architetti, Aldo Cibic, Matteo Thun ed Ettore Sottsass (per restare in area mitteleuropea), ha iniziato un percorso di ricerca autonomo con il libro Palingenesi e concretizzato in numerose mostre personali e collettive, in Italia e all’estero.

    Manuelaannamaria Accinno
    Laureata in Storia e critica dell’arte alll’Università Statale di Milano, amante dell’arte in tutte le sue forme, riserva un occhio speciale alla fotografia. Lavora con alcuni artisti contemporanei, scrivendo testi critici e curando esposizioni personali e collettive. Ha collaborato con Rolling Stone Italia e attualmente scrive per Black Camera.

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