Alle volte il destino gioca delle carte strane, riavvolge il nastro della nostra vita, e degli eventi, per ripartire da dove apparentemente ci eravamo fermati. La storia della fotografa Vivian Maier ne è un singolare esempio. Nessuno avrebbe mai conosciuto il suo lavoro se John Maloof, un giovane che stava svolgendo una ricerca iconografica sulla città di Chicago, non avesse comprato una semplice scatola. Quella scatola, che conteneva dei rullini dimenticati, era appartenuta a Vivian Maier: una semplice bambinaia che, da quel momento, sarebbe entrata in punta di piedi nella storia della fotografia.

A Torino, dal 9 febbraio al 26 giugno 2022, le sale dei Musei Reali accolgono la mostra Vivian Maier. Inedita. Come annunciato dal titolo, la mostra, in Italia dopo una prima tappa parigina, raccoglie oltre 250 immagini molite della quali inedite, come le fotografie realizzate in Italia, a Torino e Genova, nell’estate del 1959. L’esposizione, curata da Anne Morin, si avvale anche di dieci filmati, due audio con la voce della fotografa e diversi oggetti come le sue Rolleiflex e Leica, e uno dei suoi celebri cappelli.

Il percorso espositivo tocca, e approfondisce, quelli che sono gli argomenti più ricorrenti della sua ricerca artistica. infatti, troviamo la serie degli autoritratti, immortalati attraverso le vetrine della grande città; le strade, e i quartieri popolari, di New York e Chicago; e una sezione dedicata al tema dell’infanzia. Una parte importante della mostra è dedicata alle immagini a colori, uno squarcio caleidoscopico all’interno della sua poesia in bianco e nero. Una grande occasione per scoprire, e approfondire, una delle autrici più curiose e affascinanti della fotografia contemporanea.