L’ironia, un’arma affilata dell’intelletto umano, si staglia in modo perfetto nel dipanarsi della realtà, consentendoci di scrutare gli aspetti più profondi e paradossali dell’umanità stessa. Attraverso il suo sottile velo sarcastico, l’ironia rivela la nostra idiosincrasia, quella strana ambivalenza che ci caratterizza e ci rende imperfetti. Nel raccontare l’uomo, l’ironia si fa abile artigiano di un linguaggio che unisce intrinsecamente il comico al tragico, il superficiale al profondo, l’apparenza alla sostanza. Come una lente d’ingrandimento, mette in risalto i paradossi e gli inganni della vita, svelandoci le contraddizioni nascoste nel tessuto stesso della nostra esistenza.

Attraverso l’ironia, possiamo percepire l’insensatezza delle nostre azioni e delle nostre convinzioni. Ci rendiamo conto che spesso presagiamo risultati differenti da quelli che otteniamo, che i nostri sforzi sono minati dalla fatalità del caso e che ci ostiniamo a inseguire illusioni. L’ironia ci mostra la nostra vanità, il nostro eterno desiderio di plasmare il mondo secondo i nostri desideri, ignorando la sua profonda indifferenza. Ma l’ironia ci permette anche di sollevare un velo su noi stessi, mettendo a nudo i nostri difetti e le nostre debolezze. Ci scopre fragili, contraddittori e spesso ridicoli nelle nostre aspettative, nei nostri sogni irrealizzati e nelle nostre pretese insensate. Ci dona uno specchio in cui rifletterci e sorridere della nostra umanità, consapevoli che l’autocoscienza è il primo passo verso il miglioramento. Allo stesso tempo, l’ironia ci aiuta a guardare la realtà con occhi più critici, a sfidare le verità codificate e gli stereotipi consolidati. Ci induce a indagare oltre le apparenze, a scavare nel conformismo sociale e a porci domande scomode sulla natura delle cose. L’ironia ci invita a tenere in bilico dubbi e certezze, aprendo una finestra su nuove prospettive e possibilità.

La fotografia di Mario Dondero ci offre uno spaccato della società e dell’essere umano con un pizzico di ironia e uno sguardo indagatore. Dondero cattura momenti di vita quotidiana e li plasma in immagini che ci invitano a riflettere sulle fragilità e le contraddizioni dell’umanità. Le sue foto sono come delle piccole finestre aperte sulla società contemporanea, dove ci troviamo a osservare situazioni banali che si rivelano straordinariamente comiche o surreali. Ci troviamo in un mondo popolato da personaggi bizzarri e da situazioni paradossali, dove i confini tra reale e fantastico sembrano confondersi. Nelle sue immagini, Dondero mette in evidenza gli aspetti più strampalati della vita umana, come se stesse cercando di svelare i meccanismi nascosti che guidano la nostra esistenza. Le sue fotografie diventano indagini sul comportamento umano, esponendo le nostre debolezze e contraddizioni in maniera irriverente e giocosa. Attraverso il suo obiettivo, Dondero riesce a renderci partecipi di questo circo umano, in cui siamo spettatori e attori allo stesso tempo. Le sue foto ci invitano a osservare con occhi critici e ad abbandonare il nostro pregiudizio per cogliere l’essenza dell’essere umano e della società in cui viviamo.

Dal 21 giugno al 6 settembre 2023, Palazzo Reale ospiterà la mostra Mario Dondero. La libertà e l’impegno. Questa retrospettiva mostra per la prima volta a Milano il vasto lavoro fotografico di Mario Dondero, uno dei più importanti fotografi italiani della seconda metà del Novecento e un rinomato fotoreporter a livello internazionale. La mostra è promossa dal Comune di Milano – Cultura ed è prodotta da Palazzo Reale e Silvana Editoriale, in collaborazione con l’archivio Mario Dondero. Curata da Raffaella Perna, la mostra sarà allestita nell’Appartamento dei Principi. L’obiettivo dell’esposizione è di offrire una visione d’insieme dell’opera di Dondero, attraverso una selezione di immagini tratte dai suoi reportage e servizi fotografici realizzati durante tutta la sua carriera, dagli anni Cinquanta agli anni Duemila. Oltre alle fotografie più iconiche, la mostra presenterà anche alcuni scatti inediti forniti dall’archivio dell’autore, tra cui alcuni ritratti di Pier Paolo Pasolini e Laura Betti.

La mostra a Palazzo Reale intende raccontare il lungo percorso di Dondero attraverso una narrazione che segue un criterio cronologico e tematico. Le dieci sale dell’Appartamento dei Principi ospiteranno una mostra divisa in tappe, ciascuna concepita come una “micro-mostra”: dalle prime fotografie dei viaggi in Portogallo negli anni Cinquanta, fino agli scatti realizzati a Kabul negli anni Duemila.