In queste settimane convulse in cui l’Italia attendeva di conoscere il nome del tredicesimo Presidente della Repubblica, si è sentita pronunciare spesso una frase che fa riferimento al Gattopardo, il celebre romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: «Tutto cambia perché nulla cambi».
E infatti il presidente della Repubblica uscente Sergio Mattarella è stato rieletto per il suo secondo mandato, dopo ben otti scrutini andati a vuoto, con 759 voti, risultando il secondo presidente più votato della storia dopo Sandro Pertini. Fallite tutte le trattative tra i partiti per trovare un nome valido da candidare alla presidenza, si è deciso di puntare di nuovo sull’ex deputato palermitano, che su una sua eventuale rielezione era così espresso: «Se serve ci sono». La riconferma di Mattarella ha segnato un punto di rottura per il centrodestra, che sta vivendo un periodo di crisi nelle sue alleanze, ma allo stesso tempo suggerisce che, nel futuro prossimo, ci saranno crepe anche in altri partiti per questioni di leadership, a cominciare dal Movimento 5 Stelle.