Tra i numerosi elementi che possono ostacolare la nostra vita e il raggiungimento dei nostri obiettivi, forse la più insidiosa è doversi confrontare con il passato – specialmente se doloroso – e integrarlo con il nostro presente, togliendogli la sua dose di veleno per provare a trasformarlo in opportunità di crescita. Il progetto The Eraser racconta proprio di questo percorso.

Kriss Munsya, visual artist nato nella Repubblica Democratica del Congo negli anni Ottanta e cresciuto a Bruxelles, si è confrontato prestissimo con le sue differenze. Le discriminazioni e le violenze che ha vissuto durante l’infanzia hanno lasciato segni profondi, tanto grandi da intaccarne l’autostima. Gli ci sono voluti anni per comprendere come questo dolore lo avesse allontanato dai suoi cari, dalle sue radici e da sé. In età adulta, i suoi ricordi lo hanno chiamato ad affrontare il suo passato.

Il progetto fotografico The Eraser, giustappone la memoria del passato ai desideri del futuro. È un viaggio interiore segnato dal cambiamento e dalla trasformazione. L’artista, attraverso la fotografia, riflette criticamente sul suo vissuto invitandoci ad una presa di coscienza sugli effetti causati dal suprematismo razziale.

Queste fotografie sono il tentativo dell’artista di ricreare e ricostruire il suo passato, cercando di accantonare il bianco per far luce sul nero, estraniando i soggetti in situazioni e mondi surreali. In alcune di queste fotografie, Munsya ci presenta dei ritratti di persone di origine africana inserite in interni appositamente progettati, circondati da oggetti e piante. I periodi a cui corrispondo questi oggetti sono coerenti con le atrocità dell’epoca coloniale belga, mentre la scelta delle foglie rimanda alle sue origini congolesi. Tuttavia, la memoria non è facile da manipolare. Scavare nel profondo porta sempre a galla elementi inaspettati.
Kriss Munsya attualmente vive a Vancouver. È cresciuto a Bruxelles, in Belgio, negli anni Novanta, in un periodo molto significativo per la sua crescita personale. Come immigrato africano di prima generazione, Kriss è stato vittima di razzismo, anche in forma violenta, fin dalla giovane età. Queste esperienze hanno plasmato la sua visione del mondo e di se stesso. Kriss è un artista autodidatta, con esperienze nel mondo fotografia, del graphic design, della musica e della produzione video.

L’arte è stata sempre presente nella sua vita, a partire dal disegno. Attraverso il cinema, ispirato in particolare da Tim Burton, ha scoperto, che mixando diversi mezzi espressivi come video, scrittura, recitazione e musica, è possibile amplificare lo spettro delle emozioni.