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    Un nuovo libro di Gabriele Basilico racconta Beirut

    Edito da Contrasto e in libreria dal 24 febbraio 2023, il volume definitivo con i reportage realizzati da Basilico a Beirut con un'ampia selezione di fotografie in bianco e nero e a colori

    Contrasto pubblica Ritorni a Beirut di Gabriele Basilico, a cura di Giovanna Calvenzi: nelle sue parole, il libro che «dovrebbe essere […] “definitivo” per ricordare una relazione profonda e appassionata che ha legato Gabriele Basilico alla città di Beirut, che nel corso degli anni è diventata anche uno dei cardini centrali del suo impegno con la fotografia. Oltre a un lungo lavoro in archivio di rilettura di tutto quanto Basilico ha realizzato, sono stati invitati a esercitare i loro ricordi anche “i complici” dei diversi viaggi». L’ampia selezione di fotografie in bianco e nero e a colori è introdotta da testi di Gabriele Basilico, Giovanna Calvenzi, Tanino Musso, Fouad Elkoury, Gabriel Bauret, Christian Caujolle, Alessandro Ferrario, Rita Capezzuto e da una Cronologia di Farian Sabahi.

    Così, pagina dopo pagina, scopriamo il lavoro realizzato da Gabriele Basilico in occasione di quattro missioni fotografiche a Beirut nel 1991, 2003, 2008 e 2011. Nel 1991 viene coinvolto dalla Hariri Foundation e dalla scrittrice libanese Dominique Eddé in un progetto che ha come obiettivo la documentazione fotografica dell’area centrale della città di Beirut al termine della devastante guerra civile che aveva straziato per quindici anni la città. Con lui sono chiamati altri cinque fotografi: Raymond Depardon, Josef Koudelka, Robert Frank, René Burri e Fouad Elkoury. Basilico si muove nel centro della capitale devastata e ancora minata con lo sguardo che ha caratterizzato tutta la sua produzione, attento alle trasformazioni del paesaggio contemporaneo, alla forma e all’identità delle città e delle metropoli da un punto di vista architettonico, certo, ma soprattutto sociale. Da allora, tornerà a Beirut altre tre volte. Nel 2003 per incarico della rivista di architettura Domus, diretta da Stefano Boeri, per registrare la ricostruzione della città attraverso vedute urbane corrispondenti alle foto scattate nel 1991. Nel 2008, quando in occasione dell’inaugurazione di una sua mostra al Planet Discovery Center continua a registrare la ricostruzione della città. E infine nel 2011, quando l’Hariri Foundation lo chiama di nuovo a documentare la Beirut ricostruita insieme a Fouad Elkoury, Klavdij Sluban e Robert Polidori.
    L’occhio del fotografo si posa così su una città che cambia nel suo aspetto e nella sua anima, legandosi a quella di Basilico che così scriverà: «La pratica del ritornare crea una singolare disposizione sentimentale: come l’attesa per un appuntamento desiderato, un risvegliarsi della memoria per luoghi, oggetti, persone, come se si riaccendesse il motore di una macchina ferma da tempo. Per Beirut è stato anche di più».
    Il libro accompagna la mostra che sarà esposta dal 1° febbraio al 14 maggio 2023 presso la galleria Chateau d’Eau di Tolosa e a cura di Christian Caujolle.

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    Alessandro Curti
    Nato a Milano nel 1991, giornalista appassionato di arte contemporanea e di fotografia in tutte le sue espressioni. Socio di STILL Fotografia, con sede a Milano in via Zamenhof 11. Docente in Storia della Fotografia all’interno del corso di Fashion Design allo IED di Milano. Gia collaboratore e redattore per le riviste mensili IL FOTOGRAFO e N Photography (Sprea Editori) dal 2015 al 2019 e per Rolling Stone Italia, Lampoon e The Pitch.

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