La nuova mostra dedicata a Maurizio Galimberti presenta una selezione di 30 immagini di uno dei più celebrati fotografi italiani, che ripercorre la storia del Novecento, attraverso i suoi protagonisti. Usando la sua particolare tecnica delle fotografie disposte a mosaico, Galimberti esplora il Secolo breve, dando nuova vita e nuovi significati agli scatti realizzati da altri autori. Il percorso espositivo al Museo Diocesano si compone di sezioni che ritraggono i principali attori del Novecento, qual è stato papa Giovanni Paolo II, o Nelson Mandela nel suo simpatico incrocio di pugni con Muhammad Ali, o Nikita Krusciov mentre sbatte la propria scarpa sullo scranno dell’Assemblea delle Nazioni Unite a New York, o ancora di madre Teresa di Calcutta nel tenero gesto di abbracciare un bambino.

Ed è proprio attraverso i volti dei più piccoli, quasi fossero dei profughi dei sogni, in urgenza di un futuro che appare arduo se non impossibile da affrontare, che Galimberti predilige raccontare le tragedie del Novecento. Ecco allora le drammatiche immagini dei bambini di Auschwitz, della Cambogia di Pol Pot, del Vietnam, di Srebrenica, o ancora dei piccoli migranti morti su una spiaggia o separati dai genitori sul confine tra Starti Uniti e Messico, o che cercano salvezza tra le braccia dei soldati. Galimberti non si dimentica di documentare la piaga del terrorismo, come l’attentato alle Olimpiadi di Monaco del 1972 o quello alle torri gemelle o ai militari italiani a Nassiria.

In questa rassegna, curata da Denis Curti, Maurizio Galimberti, famoso per i suoi ritratti alle celebrità del cinema, dello sport, della cultura, della società, si confronta con la storia del Novecento, ripercorrendola attraverso i suoi protagonisti, quali Giovanni Paolo II, Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, e quegli episodi cruciali che ne hanno caratterizzato lo svolgimento, dalla guerra in Vietnam, all’attentato alle Twin towers, alla pandemia di Covid-19.

Accompagnano l’esposizione due volumi Skira, con testi di Denis Curti, Gianni Canova, Matteo Nucci e Maurizio Rebuzzini.