Un giorno svegliandoti, ti accorgi che la fotografia ti ha accompagnato molto più a fondo di quanto tu abbia mai capito. Non è più solo un’attività a cui ti dedichi, ma una sorta di parte integrante della tua stessa vita, della tua psiche e delle tue esperienze più intime. E questa nuova consapevolezza assume un’importanza ancora maggiore se consideriamo il fatto che hai lasciato il tuo paese natale per vivere in un luogo straniero. Lo scatto diventa così il modo attraverso cui tenti di catturare istanti della tua vita quotidiana: le emozioni e i sentimenti che provi, l’alienazione che ti accomuna alle persone che ti circondano ma che, allo stesso tempo, ti fa sentire sempre un po’ diverso. Con il tempo, la fotografia diventa per te un modo per preservare i frammenti del tuo essere, per non perdere mai il contatto con il tuo passato, le tue radici e i ricordi. Attraverso questa nuova consapevolezza, inizi a lavorare su un progetto fotografico che ti permette di esprimere con maggiore precisione e chiarezza le tue emozioni. Scatti immagini eterogenee che raccontano la vita quotidiana della città in cui vivi, assecondando istinti e bisogni personali. In ogni scatto, c’è un po’ di te, delle tue esperienze, dei tuoi desideri e delle tue ansie.

Così potrebbe iniziare il racconto del progetto fotografico: Where Have the Birds Gone? di Nicolas St-Pierre. È un’esperienza visuale che ci porta in un mondo oscuro e onirico in cui gli uccelli evocano il ruolo di protagonisti sinistri. Il viaggio ci conduce attraverso le strade del Giappone, incontrando presenze fantasmagoriche e assenze inquietanti che ci costringono a guardare oltre la scena presente. Come individui, tutti abbiamo avuto esperienze che ci hanno lasciato confusi e impauriti, senza comprenderne immediatamente la natura. Questo senso di incomprensione può portare a sentimenti di ansia e paura viscerale. Where Have the Birds Gone? ci invita ad esplorare più a fondo questi sentimenti, ad immergerci nell’ignoto e ad abbracciare la sensazione di estraneità e oppressione che spesso ci accompagna quando ci troviamo fuori dalla nostra zona di comfort. Tuttavia, anche in situazioni apparentemente incomprensibili, c’è sempre una possibilità di trovare beneficio nell’esperienza, come mi suggerisce il racconto: «Non tutto ciò che incontrerai sarà gradevole, ma ogni esperienza ha un lato positivo. Ogni difficoltà può insegnarti qualcosa di nuovo e portarti a una comprensione più profonda di te stesso e del mondo che ti circonda».

Il fotografo racconta: «Nei quattro anni in cui ho vissuto in Giappone (2015-19), ho trascorso innumerevoli ore a esplorare a piedi le strade e i vicoli di Tokyo. Quasi ogni giorno sono stato fermato dalla vista inaspettata di qualcosa che non apparteneva alla scena o dal silenzio assordante di qualcosa che gridava di essere lì. Nonostante il tempo e gli sforzi profusi per imparare il giapponese e conoscere la cultura locale, non sono mai riuscito a liberarmi completamente dell’impressione di aver messo piede in una terra sconosciuta. Le fotografie presentate in Where Have the Birds Gone? costituiscono il mio tentativo di rendere il senso di alienazione, di disagio e, a volte, di incombenza che ho provato vivendo in Giappone.»

Nicolas St-Pierre è un fotografo documentarista e di strada canadese che risiede a Ottawa, in Canada. Ha iniziato a praticare la fotografia 30 anni fa, quando un amico italiano gli ha regalato una macchina fotografica Zenit prodotta in Unione Sovietica. Nonostante sia un avvocato di formazione e abbia lavorato come reporter per La Presse a Montréal, in Canada, e come diplomatico, Nicolas dedica gran parte del suo tempo libero a immortalare i luoghi e le persone che incontra durante i suoi viaggi professionali e personali. Le opere di Nicolas sono state esposte in gallerie di Ottawa e Montréal, così come in varie posizioni a livello mondiale, tra cui New York City, Charlottesville, la Città del Messico, Golshahr, Kirkkonummi, Pechino, Trieste e in tutto il Giappone. Le sue fotografie sono state pubblicate in numerose riviste online e cartacee in Nord America, Europa e Asia, tra cui The Guardian, La Presse, Street Photography Magazine, Réponses Photo, OPENEYE, Latent Image, Photo Life, Onbeat e Better Photography. Negli ultimi anni, Nicolas ha ricevuto premi e riconoscimenti da importanti concorsi di fotografia come LensCulture, International Photography Awards (IPA), Independent Photographer, URBAN Photo Awards e School of the Photographic Arts: Ottawa.