
L’aglio orsino, che cresce spontaneamente in alcune zone boschive, si contraddistingue al primo sguardo per le sue foglie davvero particolare, caratterizzate da una consistenza carnosa e da un colore verde brillante. Un’altra peculiarità importante è l’aroma pungente, affine a quello dell’aglio comune. Da non dimenticare, inoltre, sono i fiori bianchi, molto simili a quelli del mughetto. Scopriamo, nelle prossime righe, cosa fare per coltivarlo.
Aglio orsino: consigli su esposizione, clima ideale e terreno perfetto
Se si ha intenzione di coltivare l’aglio orsino nel proprio giardino, è innanzitutto necessario soffermarsi sulla scelta del luogo giusto. La soluzione perfetta è una zona caratterizzata da una situazione all’insegna della mezz’ombra. L’aglio orsino, infatti, non ama il sole diretto, potenziale causa di disidratazione delle sue fantastiche foglie.

Lato clima, l’optimum è una zona temperata. Nonostante questo, l’aglio orsino è in grado di tollerare bene pure i momenti di rigidità. Riesce, infatti, a prosperare anche in contesti con temperature attorno ai -15°C. Parlando, invece, del terriccio perfetto, è necessario sottolineare che questa pianta cresce bene in terreni caratterizzati da una buona quantità di calcare.
Se la zona in cui si decide di coltivarlo ne è povera, non è un problema che deve spaventare. Si può infatti procedere alla supplementazione con prodotti mirati. Tra i più utilizzati e consigliati dai giardinieri esperti spicca i preparati a base di alghe calcaree. Una buona notizia? Si può aggirare l’ostacolo anche con un rimedio casalingo alla portata di tutti, ossia il guscio d’uovo sminuzzato.
Come preparare il terreno e cosa sapere sulla semina
Anche se l’aglio orsino è una pianta spontanea, nel momento in cui si decide di coltivarlo è comunque necessario procedere alla preparazione del terreno. Si inizia vangando e si continua zappettando e rastrellando, avendo cura di integrare compost o, in alternativa, del letame maturo. Il terreno dovrebbe essere adattato in modo da creare delle aiuole rialzate, vantaggiose in quanto permettono un’agevole eliminazione dell’acqua in eccesso, esigenza impellente soprattutto dopo le grandi piogge.

Dopo aver preparato il terreno, arriva il momento di occuparsi della semina dell’aglio orsino. Il punto di riferimento in questo caso sono i bulbi, affini a quelli che si utilizzano per coltivare l’aglio tradizionale o lo scalogno. In alternativa, si possono trapiantare piantine che hanno già vissuto parte del loro percorso di crescita.
Se si fa ricorso ai bulbi, il momento perfetto per procedere con l’interramento. Nel caso in cui, invece, si opta per le piantine, è bene mettere a dimora nei mesi primaverili. Tornando un attimo con il focus sui bulbi, è bene ricordare che l’interramento deve essere gestito a gruppi di tre. I bulbi di aglio orsino vanno inseriti in buche di pochi cm di profondità, avendo cura di mantenere l’apice rivolto verso l’alto.
Irrigazione e altri consigli pratici
L’aglio orsino è una pianta che dà il meglio di sé in suoli estremamente umidi, tipici dei contesti boschivi. In virtù di ciò, è meglio procedere con irrigazioni di entità moderata, ma costante. Essenziale è evitare i ristagni idrici, che possono provocare marciume radicale e mettere a forte rischio la sopravvivenza del bulbo.

Quando si coltiva l’aglio orsino, è necessario avere cura di mantenere pulite le immediate vicinanze della pianta dalle erbe spontanee. Si può procedere manualmente o, in alternativa, utilizzare la zappa. Importante è ricordare che, per quanto riguarda i parassiti, il rischio di attacchi è basso. L’unico problema grave che può coinvolgere la pianta è il marciume radicale causato dai ristagni idrici.
L’aglio orsino, oltre che in piena terra, può essere coltivato anche in vaso. C’è chi sceglie questa opzione per arricchire il proprio angolo verde su un piccolo balcone e sperimenta grandi soddisfazioni, dovute soprattutto al contesto favorevole dal punto di vista dell’esposizione al sole. Il terriccio ideale in questo caso è caratterizzato da un’integrazione di compost o di gusci d’uova sminuzzati, ideali per aumentare il dosaggio di calcare.
Come raccogliere l’aglio orsino e come utilizzare le foglie
Le foglie dell’aglio orsino, che possono essere raccolte nel corso di tutta la stagione di crescita, si utilizzano in cucina in diversi contesti. Un modo per valorizzarle prevede l’aggiunta a pietanze a base di pesce. Per quanto riguarda l’aglio vero e proprio, lo si può includere in tutti i piatti che prevedono la presenza dell’aglio tradizionale, pesto compreso.

Anche i fiori, le cui caratteristiche visive sono simili a quelle del mughetto, possono essere utilizzati in diversi contesti. Un esempio? La preparazione di fantastiche tisane. Tornando all’aglio orsino vero e proprio, ricordiamo che le sue proprietà sono sovrapponibili a quelle dell’aglio comune. Essenziale è quindi citare l’efficacia antimicrobica.
Dal punto di vista del gusto, si parla di un effetto decisamente più soft rispetto a quello dell’aglio comune. Non a caso, il sapore dell’aglio orsino viene spesso paragonato a quello dell’erba cipollina. In virtù di ciò, lo si utilizza spesso in casi come quello dell’insalata mista, caratterizzati da una sinergia tra diversi sapori.